E’ falso. Le banche ed i loro funzionari sono sempre a caccia di nuovi clienti per impiegare il denaro che presta loro la banca centrale e farlo fruttare il più possibile; il problema invece si verifica quando ci sono segnalazioni nelle centrali rischi da cui le banche attingono le informazioni sulla affidabilità economica (e non sulla litigiosità) del singolo debitore, ma il fare o non fare una causa ad un istituto bancario non c’entra assolutamente niente con la mancata erogazione di una o più linee di credito da parte di un’altra banca.
Sì, si effettuano consulenze via email, che vanno dal costo minimo di €. 270,00 oltre IVA e Cassa Avvocati per la semplice raccolta ed esame dei documenti al fine di un primo parere sommario; in questo caso però, l’importo deve essere pagato anticipatamente con bonifico bancario; per altre consulenze che invece richiedono l’esame di questioni più complesse o la produzione di perizia econometrica si può chiedere un preventivo con pagamento rateale senza impegno, che potrà essere poi accettato o meno dal cliente. Contestualmente all’accettazione del preventivo andrà corrisposto il primo pagamento, o il costo totale della consulenza a seconda della scelta del cliente.
Qualora la sua situazione economica Le impedisca di sostenere le spese legali possiamo verificare se sia possibile ottenere il patrocinio gratuito a spese dello stato, oppure concordare pagamenti solo per le spese vive che il difensore dovrà anticipare (es. contributo unificato per l’iscrizione a ruolo del procedimento, spese di notifica, spese di trasferta, imposte di registro ecc.) e poi effettuare un pagamento rateale personalizzato per gli onorari; oppure qualora la natura della controversia lo consenta il difensore si dichiarerà antistatario e le spese legali saranno percepite solo all’esito del procedimento direttamente dal difensore a carico della controparte condannata dal giudice a rifondere le spese legali. Quello che però mi sento di dover chiarire da subito è che non si lavora gratis o a buon mercato, perché la formazione costa, l’aggiornamento costa, la professionalità costa. Chi cerca l’avvocato gratis è nel posto sbagliato.
Le tariffe sono quelle ufficiali previste dal decreto ministeriale attualmente in vigore (D.M. Ministero Giustizia n. 55/2014, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.77 il 2/4/2014).
Sì. Si può chiedere la liquidazione del patrimonio e, se ricorrono determinati requisiti, si può ottenere l’esdebitazione, ovvero la cancellazione di tutti i debiti contratti in passato, anche se non vengono saldati.
Certamente. Se ricorrono i requisiti di reddito è assolutamente possibile, anche se dovrà comunque retribuire il collega che l’ha difesa sino ad oggi per l’attività che ha espletato fino al momento della sostituzione.
Ormai con l’avvento del processo civile telematico, la posta elettronica certificata, e con l’informatizzazione delle Procure della Repubblica che si sta ampliando di ufficio in ufficio, è possibile effettuare quasi tutte le attività difensive direttamente dallo studio, salvo la partecipazione alle udienze, o alcune specifiche attività di cancelleria. In ogni caso non vi sono penalizzazioni per la difesa, mentre invece potrebbe verificarsi un aggravio di spese per attività da svolgersi in luoghi particolarmente remoti rispetto alla zona in cui operiamo (spese di trasferta). Lo studio comunque non applica indennità di trasferta per i fori di Terni, Viterbo, Siena e Perugia, mentre per gli altri fori potrebbero essere addebitate le spese previste dalla tariffa, oppure da concordare con il cliente a forfait, che comunque vanno corrisposte all’atto della trasferta.